Ingegneria aerospaziale

Politecnico di TORINO

Classe [L-9]
Torino

Richiesto diploma

In presenza

Test d'ingresso

Programmazione locale (art.2 Legge...

Triennale

Tasse

Da oltre un secolo le attività aeronautiche e spaziali sono il più forte propulsore di ricerca e innovazione in campo ingegneristico. Una varietà impressionante di materiali leggeri e resistenti non sarebbe stata sviluppata se la costante attenzione alla riduzione del peso, tipica della progettazione in campo aerospaziale, non avesse fornito le motivazioni economiche per gli investimenti nella relativa ricerca. Allo stesso modo, una quantità estesa di oggetti di uso comune oggi divenuti indispensabili oggi non esisterebbero se non in grazia della formidabile spinta alla miniaturizzazione che caratterizza i prodotti dell'industria spaziale. Nata nella prima metà del XX secolo come la branca più avanzata dell'ingegneria meccanica, quella aerospaziale si è in seguito evoluta assumendo connotati propri con lo sviluppo di discipline caratterizzanti quali la meccanica del volo, le costruzioni e strutture aeronautiche, gli impianti e sistemi aerospaziali la fluidodinamica e la propulsione aerospaziale.

Per offrire una formazione adeguata, la sequenza tra i corsi di Laurea e di Laurea Magistrale in Ingegneria Aerospaziale segue uno schema comune ad altri corsi di studio europei omologhi. Il Corso di Laurea fornisce nei suoi primi due anni la formazione scientifica di base e quella ingegneristica trasversale, mentre nel terzo anno introduce gli studenti alle principali discipline che sono alla base dell'ingegneria aerospaziale. Queste vengono tutte approfondite nel primo anno del Corso di Laurea Magistrale, il cui secondo anno, invece, offre la scelta tra più formazioni specialistiche.
Caratteristica del terzo anno del Corso di Laurea è quello di essere offerto agli studenti in due versioni, la prima denominata "generalista" e la seconda "EASA Part66". In realtà ambedue forniscono una visione generale sulle discipline che formano la base dell'ingegneria aerospaziale: la differenza è che la caratterizzazione del primo percorso è più teorica, quella del secondo più tecnologico – applicativa e, come tale, richiede allo studente un più positivo atteggiamento verso le attività pratiche. Se la qualificazione accademica è identica (il titolo di studio rilasciato è unico e ambedue i percorsi permettono l'accesso al Corso di Laurea Magistrale sotto le stesse condizioni generali), il valore professionalizzante del percorso EASA Part66, grazie anche ad un tirocinio industriale obbligatorio, è più elevato e permette a chi lo desideri l'immediato inserimento nel modo del lavoro. Ciò è testimoniato non solo dal fatto che il 25% dei laureati che hanno seguito tale percorso ha un'occupazione (gli altri proseguono gli studi, secondo i dati di Alma Laurea), ma anche dal riconoscimento integrale ad esso concesso dall'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (ENAC), quale afferente all'European Agency for Safety in Aviation (EASA), ai fini dell'attribuzione ai laureati della Licenza di Manutentore Aeronautico Classe C, secondo la norma internazionale EASA Part 66. Al momento, in Italia, soltanto i laureati del Politecnico di Torino possono godere di tale riconoscimento. Per converso, il percorso generalista è esplicitamente finalizzato al proseguimento degli studi e non tenta di coniugare questo obiettivo al conseguimento anticipato di competenze spendibili sul mercato del lavoro.

I dati sono aggiornati al 2017.

Tasso occupazione 1° anno

6%

Retribuzione media 1° anno

1.176 €

Voto di laurea medio

97

Laureati in corso

79%

Percentuale frequentanti

85%

Percentuale studenti soddisfatti

39%

Professioni

Ingegneri aerospaziali e astronautici - (2.2.1.1.3)

Hai 0/5 corsi inseriti nel comparatore.

0/5 corsi

Compara